top of page

Mulinello a bobina Fisso vs Mulinello a bobina Rotante 

  • Immagine del redattore: valerio centi
    valerio centi
  • 28 set 2019
  • Tempo di lettura: 6 min


La parola surfcasting è un termine così immenso e affascinante, così pieno di sfumature e interpretazioni che fanno sì che questa disciplina sia una delle più amate di tutta la nostra penisola vantando più di 7400 chilometri di costa. Nella panoramica surfcasting oltre a spiagge, onde e venti esistono diverse e numerose sfumature che completano il surf, tra le quali vi è la nostra tanto amata attrezzatura. Qui si apre un mondo, un universo, tra accessori, brand, canne, mulinelli spesso fin troppo esagerato ed esasperato che può disorientare e portare a scelte non corrette. Dobbiamo quindi individuare cosa fa effettivamente al caso nostro, cosa ci occorre e cercare prima di tutto di fare la scelta più corretta. Questa scelta ha alla base diversi fattori tra cui: l’utilizzo effettivo dell’attrezzatura, la nostra esperienza in materia e capacità di tecnica di lancio ed in fine, cosa da non sottovalutare, il nostro budget. Entriamo adesso nello specifico su di un attrezzo di base fondamentale nel mondo del surfcasting, ovvero il mulinello da abbinare alla canna. A prescindere da marche, taglie, materiali con cui vengono costruiti e prezzi esiste una differenza abissale tra due tipi di mulinelli, tra due pensieri se vogliamo di interpretare il surfcasting: il mulinello a bobina fissa e il mulinello a bobina rotante. Il primo è il mulinello più utilizzato nella pesca dalla spiaggia e dai garisti di surfcasting in genere, in quanto ottimo da utilizzare per lanci medio-lunghi e per sostenere esche leggere e fili sottili, inoltre, grazie alla sua semplicità di utilizzo, lo rende perfetto e facile da usare anche ad un principiante. Il secondo, più complesso e se vogliamo affascinante, è utilizzato maggiormente dagli amatori del surf vero e proprio, da coloro che utilizzano canne in due sezioni, sempre alla ricerca delle onde e della schiuma, inoltre il mulinello a bobina rotante vede un enorme utilizzo nel mondo del long casting. Questo articolo non nasce per evidenziare l’uno o l’altro ma bensì per capire i pregi e i difetti di base di entrambi. Mettendo quindi a confronto i due mulinelli quello che salta immediatamente all’occhio sono le dimensioni; più compatto, solido e di solito più leggero l’uno (mulinello a bobina rotante), più ‘ingombrante e peso l’altro (mulinello a bobina fissa). Il peso del mulinello è una caratteristica molto importante e da non sottovalutare. Un mulinello troppo pesante può rendere il complesso canna/mulinello sbilanciato, facendo ricadere tutto il peso verso il calcio della canna, compromettendo così sia l’azione che la performance della canna stessa e facendoci stancare durante l’arco della nostra pescata. Un mulinello adeguato, sia di dimensione che di peso alla canna sulla quale verrà montato e adeguato al range di piombo che utilizzeremo farà in modo da farci sfruttare al meglio sia la canna che il mulinello stesso nonchè il combattimento con una bella preda. Altra caratteristica che differenzia i due tipi di mulinello è l’imbobinatura. Un mulinello a bobina fissa è caratterizzato dal movimento circolare di una ghiera intorno ad una bobina, appunto fissa, alla quale verrà avvolto il filo grazie ad un guidafilo alloggiato su di un archetto in metallo. Come già accennato grazie alla sua facilità d’uso è il più usato specie dai principianti avendo inoltre una capacità di recupero superiore al mulinello rotante. Questo tipo di mulinello ha bisogno però, visto l’angolo a cui il filo è soggetto per alloggiare sulla bobina (attraverso il rullino guidafilo dell’archetto) durante la fase di recupero o di imbobinamento, di fili di buona qualità e con poca memoria, inoltre i fili devono essere sottili se vogliamo raggiungere buone distanze in pesca, con tutte le conseguenze che ne seguono: meno sicurezza in pesca e cambi di filo più frequenti. Su di un mulinello rotante, avendo appunto una bobina non fissa ma che ruota (sia in fase di lancio che di recupero) su di un asse, il filo viene caricato direttamente e non subisce alcun angolo, essendo bobina e filo in linea. Possiamo pertanto caricare il nostro mulinello con fili anche di qualità minore (parere del sottoscritto) e di diametri più consistenti non andando ad influire sulla distanza e avendo, così, maggiori garanzie e maggior padronanza con il pesce in canna sfruttando tutta la sicurezza che un filo di diametro maggiore dà. Altra caratteristica molto importante che differenzia i due tipi di mulinello portando spesso a scegliere quello a bobina fissa è, come accennato, la praticità di utilizzo. Un mulinello fisso è sì più ingombrante, quindi ne riusciremo a portare meno dietro con noi rispetto ad un mulinello rotante, a parità di zaino o cassone, ma dalla sua ha la praticità di poter avere delle bobine di riserva magari caricate con fili di diametri diversi per coprire tutte le situazioni che possiamo trovare una volta in spiaggia o bobine caricate con monofili di ugual diametro da sostituire in maniera velocissima in caso di rotture accidentali del filo, cosa che con un mulinello a bobina rotante non è possibile o quanto meno operazione un pò complicata e delicata da eseguire in spiaggia. Inoltre girando la manovella di un mulinello a bobina fissa il monofilo si alloggerà sulla bobina in maniera automatica e precisa sfruttando l’oscillazione della bobina stessa e con i nuovi sistemi di oscillazione a doppia velocità dell’alberino, abbiamo un avvolgimento a spire incrociate che garantisce risultati ottimali in fase di lancio. In un mulinello a bobina rotante è il pollice della nostra mano che spostandosi da destra a sinistra e viceversa dovrà far in modo di alloggiare il filo nella maniera più omogenea e corretta possibile onde evitare accavallamenti di spire che potrebbero portare a rotture durante il lancio successivo, operazione che a primo impatto può risultare complicata e noiosa ma una volta presa la mano con questo tipo di mulinello risulterà automatica, divertente e veloce. Su di un mulinello a bobina rotante inoltre sono presenti vari tipi di freni che permettono una personalizzazione e regolazione per i più esperti in maniera impeccabile, adattandolo perfettamente al proprio stile di lancio, al piombo utilizzato in quel momento e alla situazione che ci troviamo di fronte una volta in spiaggia, come vento frontale, laterale o alle spalle e mare mosso o calmo. Agendo quindi sui vari freni meccanici (regolazione macroscopica) e/o centrifughi - magnetici (regolazione microscopica), in base alla manualità ed esperienza personale, possiamo ‘divertirci’ a regolare e a personalizzare il rotante a nostro piacimento…cosa davvero notevole e divertente se vogliamo in quanto riusciamo ad adattare il mulinello a qualsiasi situazione meteomarina ci troviamo davanti, impossibile da fare con un mulinello fisso. Di contro un mulinello a bobina fissa non avendo alcun tipo di freno sia questo meccanico, centrifugo o magnetico non richiede, come visto precedentemente, alcuna regolazione o personalizzazione, diciamo che una volta imbobinato è pronto all’utilizzo, mentre un mulinello a bobina rotante ha bisogno, prima del suo utilizzo in spiaggia, di una preparazione, di un‘equilibriatura e di una regolazione della bobina, in base all’utilizzo che ne andremo a fare. Questa operazione non è complicata ma comunque necessita un minimo di destrezza e di esperienza d’uso. Inoltre il suo utilizzo ha bisogno di una conoscenza del mulinello sia teorica che pratica che porta via, inizialmente, diverso tempo sia in prove di lancio (con inevitabili intrighi di filo, le tanto fatidiche ‘parrucche’, che spesso portano ad abbandonarne l’uso) sia in regolazioni per riuscire a portarlo in pesca e riuscire a sfruttarlo al meglio. Un'altra caratteristica che porta a scegliere e ad usare l’uno rispetto all’altro dipende anche dalla canna alla quale verrà abbinato. Un mulinello a bobina fissa può essere montato/usato su quasi tutte le canne, dalle più classiche telescopiche e tre pezzi alle canne in due pezzi ad azione ripartita e può essere utilizzato per qualsiasi tipo di lancio, ovviamente in base alla canna sulla quale è montato. Un mulinello a bobina rotante ha bisogno di canne ad azione ripartita (per la maggior parte dei casi canne in due pezzi) ed ha bisogno, per essere sfruttato nel pieno delle sue capacita, di lanci angolati o aerealizzati, che non tutti sono in grado di gestire. Durante la fase di lancio con un mulinello a bobina rotante ciò che blocca la bobina, quindi la fuoriuscita del filo, è la pressione del nostro pollice sulla bobina stessa. In questo modo abbiamo un controllo molto più gestibile e potente del momento esatto in cui dobbiamo lasciar libera la bobina e far fuoriuscire filo una volta che il piombo lo richiede. Mentre con un mulinello fisso ciò che blocca il filo è il nostro dito indice sul quale, specie con piombi di peso da 150 grammi in su e lanci angolati, viene esercitata una forza, in fase di caricamento di lancio, molto intensa che può far allentare la pressione del nostro indice e far perdere così il momento esatto del rilascio del filo, andando a compromettere sia la direzione prestabilita del piombo che preziosi metri in distanza. In fine cerchiamo di non seguire le mode, marche e modelli ma utiliziamo ciò che più ci si addice e che ci fà divertire in pesca, inoltre e soprattutto, cerchiamo ciò che riusciamo a sfruttare al meglio nel pieno delle sue caratteristiche.

 
 
 

Post recenti

Mostra tutti
Century TT Super Match

🌊 Century TT Super Match 🌊 Lavoro terminato sulle mie Century TT Super Match, tornate come nuove con una spaziatura dedicata e studiata...

 
 
 
Il lancio nell' onda

🌊“Il lancio nell’onda”…l’importanza del lancio nel surfcasting!!!🌊 (Pesca da terra mese di Settembre 2020) Da sempre considerato uno...

 
 
 

Comments


© 2023 by NOMAD ON THE ROAD. Proudly created with Wix.com

  • b-facebook
  • Twitter Round
  • Instagram Black Round
bottom of page